sabato 16 aprile 2016

Mitopoiesi della decadenza nella società di massa # 1 Amy Winehouse è un campo di mele bruciate col cherosene.

Vedere Amy Winehouse in questo video,
è come osservare un campo di bellissime mele rosse, dato alle fiamme per far salire i prezzi.
Guardi le spire alimentate con il cherosene, e ti sale la tristezza fino alla gola, per via dello spreco.
La società di massa adora le storie disperate, ne è golosa, ammaliata. 
Se queste, poi, riguardano persone dotate di un talento tale da renderle particolarmente riconoscibili, allora l'appetito cresce fino a volerle ingoiare.
In qualche modo non siamo in grado di distogliere gli occhi dalla tragedia, e sembra riguardarci intimamente, diventa fonte di discussione, di confronto.
In parte è una questione di empatia, ma soprattutto siamo guidati dalla bramosia di trovare un qualche risarcimento, qualcosa che bilanci una dose di fortuna, che forse anche solo inconsciamente, viene avvertita come eccessiva, e che deve essere controbilanciata da un'incapacità di gestione.
Siamo attratti dalla maledizione altrui in maniera truculenta, forse perché nella sconfitta del mito noi possiamo intravedere l'umano.
Tom Waits, credo, ha detto che il pubblico vuole che l'artista scenda fino all'inferno e risalga per raccontare l'esperienza, così da potersi risparmiare il viaggio.  
Amy Winehouse era un'interprete jazz con un talento impressionante, dotata, non solo di una voce struggente, ma anche di un'ottima capacità di scrittura. Non sempre i testi delle canzoni che ci piacciono, ad una rapida traduzione si rivelano tanto pregni di significato...
Nel suo caso era diverso, erano effettivamente in grado di raccontare, non solo la sua vita, ma come sempre accade alle cose d'arte, ci viene regalata la possibilità d'immedesimarci, di sentirci, se non proprio protagonisti, quanto meno vicini al racconto, è qualcosa che comprendiamo, che abbiamo visto da vicino 
Eppure a molti, me per primo, sarebbe piaciuta molto meno se non si fosse buttata via, se non l'avessimo visto con i nostri occhi.
Di settimanale in settimanale, si tramutava in uno spettro con la parrucca.
Restavamo a guardare video come questo, come si osserva un palazzo in fiamme, o l'onda anomala che sta per travolgere un villaggio.
E' spaventoso, ma non riusciamo a distogliere lo sguardo.
Non ritengo che questo atteggiamento della società di massa sia criminale, solo curioso.
Curioso nel senso che viene voglia di riflettere...