sabato 6 ottobre 2012

Ma che ce frega, ma che ce mporta...

Vivevamo come i protagonisti di certe canzonacce romanesche
cantate da Nino Manfredi
con l'abbacchio, le galline,
e i ma che ce frega, ma che ce mporta...
Eravamo arrivati a congegnare sistemi per mangiare sempre
tutti insieme così da dividere il cibo
e lettere alla Fao offrendoci come cavie
per la sperimentazione sul cibo geneticamente modificato 
dal momento che ci erano rimasti a stento i soldi per pagare
l'affitto delle stanze singole che occupavamo
sparpargliati nella città.
Eppure pareva proprio che ci bastasse poco per sorridere
nella clandestinità s'impara a fare a meno
che le cose di troppo rallentano
la bellezza e i nostri tutto sommato
pochi anni su questa terra
nessuna crisi globale ce la potevano togliere.
Un computer da cui tirare fuori musica come carillon
il vino in offerta
e qualcuno da pensare come l'uomo o la donna
che inseguivamo da una vita
per il resto qualcosa sarebbe accaduto
come un meteorite di felicità
o un editore, almeno per me, che mi tolga 
dalla strada.

Faye Goddard.

Pezzali. Unorsominore. 

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