giovedì 4 ottobre 2012

Tutta la verità, Valentina...

Da quando Fago era andato via, non potendo più mettere piede in casa mia per ragioni su cui preferisco soprassedere, la mia casa si era tramutata in una Babele.
Ci eravamo ritrovati con due giapponesi che da Kioto si erano trovati a Napoli come prima esperienza fuori casa. Tu dimmi se uno che ha sempre vissuto con sua madre a Kioto tu lo prendi e lo porti a Napoli, francamente temo che possano finire sotto le macchine o che come minimo gli rubano pure gli occhiali dalla faccia. Satoru e Helio non parlano nemmeno l'italiano, ne masticano giusto un pezzettino ma niente di più e non parlano ingelese, sono fottuti, punto. Poi ci sta Nev un simpatico angloindiano proveniente da Bristol convinto che per ragioni generazionali nel suo sangue scorra whisky.  Per fortuna Nev parla inglese. Poi c'era l'immancabile Alban che quando si metteva a parlare con i parenti in Albania ti pareva pure di cogliere certe parole, ultimamente io avevo capito "Capitone" per esempio, ma poi ci ho pensato e mi sono reso conto che era impossibile che stesse da ore a parlare di capitoni con sua madre a Skutari, anche se con Alban tutto può essere, sempre.
Al momento sbarcavo il lunario con gli aperitivi del giovedi e parlando in inglese con un bambino di quattro anni cercando di far entrare un qualche vocabolo in quella piccola testolina indifferente e ribelle. Ma non riuscivo che a fare i soldi per una buona bevuta, per il resto non potendo smettere di fumare avevo deciso di risparmiare sul cibo, un pasto al giorno, e ammetto che a volte nemmeno quello. Ascoltavo Max Gazzé e più precisamente la canzone Valentina. Ma chi cazzo è sta Valentina? Boh. In ogni caso ero felice e mi piaceva guardare la mia ragazza, che assolutamente non mi perdona di pensarla già come la mia ragazza, che la mattina si vestiva per andare, almeno lei, a lavorare. Io che restavo ancora nel letto mi sentivo la schifezza dell'uomo, ma infondo mai ho avuto la pretesa d'essere migliore di un orango, migliore di quello che sempre sono stato.

Faye Goddard.

Valentina non è vero che poi mi dilungo spesso su un solo argomento...

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