venerdì 8 giugno 2012

I nostri Giovedì neri.

Le notizie che mi raggiungevano al lavoro
le finali che aspettavo da una vita
a cui saremmo andati tutti
con la macchina
sempre a prendere niente sul serio
mentre perdevo il lavoro col sorriso
come se niente potesse toccarmi per davvero
niente che possa farmi tremare
le famiglie
quelle vere e quelle che mi ero andato a cercare
i nostri giovedi neri
dire stasera non bevo
e volersi contraddire
le quattro del mattino
il caffé prima d'andare a dormire
le passeggiate del mercoledi
le paranoie che ci confessavamo senza pudore
senza la paura di essere giudicati
siamo tutti scoppiati
la generazione del chissenefrega
un'alzata di spalle
e tutto che si scrolla
e dire lo sai che è un sacco di tempo che non prendo
nemmeno una pillola
e io che dico è un sacco che non mi torna l'ansia
eppure stanno cambiando un sacco di cose
ma tutto è così bello
che forse sarebbe il caso di fermarsi un attimo
e farci caso.

Per Faye Goddard.


Una guerra fredda. Le luci della Centrale elettrica.
 

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