martedì 19 giugno 2012

Marina Abramovic.

Saltavamo sui treni merci che di notte rallentavano alle stazioni
salivo io per prima e poi ti davo la mano
era questo un gioco da fare d'estate
che il caldo è amico dei clandestini e fa venire voglia di salpare ai disperati.
Non era voglia di scappare di casa
ma scappare da una vita che ci pareva troppo triste nei luoghi d'appartenenza.
Non ci curammo mai della destinazione dei convogli
puerché si stesse insieme, nella clandestinità e poi ci convincevamo a turno
che ovunque fosse meglio che qui.
Era poco che ci conoscevamo e non ci facevamo mai troppe domande
ma capivamo che da soli si ha meno coraggio e tutto ciò che volevamo era non impazzire.
Un giorno, molto più tardi di questo
affrontammo la grande Muraglia
dai lati opposti ognuno per conto suo
per poi incontrarci nel mezzo e capire cosa fare di noi.


Faye Goddard.


Il ronzìo del lavoro di tutti. 

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