Si
uccise perché non aveva niente da fare.
Anna Laura non risponde
al cel. Piove, i miei sono voluti comunque andare a casa a mare. Mamma è
fissata che appena sta per arrivare la primavera deve andare ad aprire. Dice
che la casa deve respirare. Sti cazzi, sono rimasta a casa. Già mi appalla andarci d’estate, figuriamoci
adesso. Ho cazzeggiato un po’ su FB ma non ci sta nessuno sulla chat. In tv non
si parla che di elezioni. A sedici anni nemmeno posso votare. Ne abbiamo
parlato un sacco all’occupazione delle elezioni, ma sinceramente non è che me
ne fotta gran che della situazione italiana, io appena finito il liceo me ne
vado in America e ciao a tutti. Mi annoio così tanto che ogni tanto mi capita
di guardare il cel per vedere se c’è un sms ma niente, dove sono finiti tutti?
Il sabato pomeriggio è
una palla esagerata.
Su Rolling Stones c’è
questa foto figa di Lady Gaga con il fucile in mano, il trucco sfatto, in
mutande e reggiseno, con gli anfibi.
Così penso di fare
qualche foto. Vado in bagno e prima mi metto l’eye-liner pesante e poi mi
sciacquo la faccia per sbavarlo tipo Kate Moss. Faccio un paio di scatti di
prova con l’iphone che non sono male ma ho un’idea migliore. Mi spoglio e mi
metto un completino mutande e reggiseno adatto alla mia session fotografica
personale.
Metto su what Katie did dei The Libertines e
mentre vado nel corridoio a prendere uno dei fucili da caccia di papà faccio un
balletto scemo scemo tipo velina e mi viene un po’ da ridere.
Mi metto in camera dei
miei perché lì c’è lo specchio grande e cerco di trovare un’angolazione figa
per la foto. Vorrei che fosse come se la foto me la stessero facendo e avere
entrambe le mani libere così da sembrare più naturale possibile. Avvicino una
sedia e metto l’autoscatto. Dopo un paio di foto venute male credo di aver
trovato la posizione super figa.
Quando provo a puntare
il fucile verso l’iphone mi accorgo che non viene la mia faccia, che resto
sfumata dietro un grandangolo di buchi neri.
Non è nemmeno il cesso
ma non è quello che voglio.
Così me lo spingo sotto
il mento e provo a piegarmi in maniera sensuale sbirciando allo specchio mentre
aspetto che si accenda la lucina rossa dell’autoscatto. Quando si accende mi
giro di colpo verso l’obiettivo ma maldestra come al solito, mentre mi scivola
il dito indice, capisco che era carico. Non faccio nemmeno in tempo a dire
cazzo. Però sul cel resta un’espressione di stupore reale che manco Rihanna
cazzo…
Aldo Consoli.
Aldo Consoli.
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