Si
uccise il giorno della Befana.
La sorellina gli aveva sottratto il suo giocattolo preferito,
tenendolo per se.
La sorellina gli aveva sottratto il suo giocattolo preferito,
tenendolo per se.
La mia sorellina è un
maiale. È vomito secco. È tutto suo, tutti stanno a pensare a lei, non mi
vogliono bene più.
Mamma dice sempre «attento a Mariangela!»
«Lascia stare tua sorella!»
«Ma io non ho fatto niente» dico «è lei che vuole sempre le cose
mie!»
E mamma:«fai il bravo…»
La odio. Prima era
bello, perché hanno dovuto portare a casa Mariangela? Hanno portato lei e hanno
mandato via Rudolf.
Io volevo il cane. Mi
piaceva Rudolf.
Che ho fatto di male?
Io mica le tocco le bambole sue?
Ha voluto pure la
Nintendo D S che mi hanno regalato per natale col gioco di Super Mario. Io l’ho
chiesta. Lei ha avuto la cucina della bambole. Quella schifezza di rutto. È un
incubo. Ho provato a dirle di lasciarla ma lei piange e mamma che fa? Dice solo
«lasciala stare! È
piccola, tu sei grande!»
«Ma io non sono grandeeeee!»
E peggio è quando dice: «giocateci insieme…»
È troppo… Non ci sa
giocare e me la rompe.
Non finisce mai. Non mi
vogliono bene più.
Adesso prendo il pupazzo
di Ben Ten e vado via. Da solo. Vado da nonna. Devo solo stare attento ad
attraversare. Come dice Papà? “Guarda a destra e a sinistra.” Destra e
sinistra. Non è difficile.
Vado, resto, ok. Conto
fino a tre e poi corro.
Uno. Due. Tre…
Porca il bus…
Aldo Consoli.
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