Come le foglie che non credono nell'albero cui sono attaccate
distraiamo la vita con brevissime fughe continentali
per avere qualcosa da raccontarci
racconti che si accumulano nelle promesse
e prima o poi schiuderanno in piccole epifanie
come i raccontatori pagati dai rollatori a mano di sigari, a Cuba.
"Quando ti farai vedere?" hai scritto
"quando dirai il mio nome tre volte a voce alta chiudi gli occhi e poi riaprili" ho scritto io
"una volta riaperti troverò qualcuno a ridere di me o il furgoncino dell'ospedale psichiatrico più vicino!"
"potrei essere io in entrambi i casi"
poi mi hai chiesto se fosse un complotto per farti finire male e io ti ho scritto che effettivamente lo era, un complotto, un complotto per farti ridere
hai accettato
ma forse non hai contato a voce abbastanza alta perché sono comparsa solo al telefono.
Faye Goddard.
Life on Mars di David Bowie, il pezzo giusto per leggerlo.
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