Io con una sovraddose di morfina non mi ci
vedevo gran che.
Alla fine il treno arrivò, attraversando
l'interspazio Maginot-Sigrifo dei miei pensieri contrastanti. Io coi preti non
mi ero mai sentito a mio agio. Per la prima comunione mi costrinsero ad un
corso di catechismo accelerato fatto perlopiù di diapositive sui sacramenti
in cui mi insegnarono solo l'atto di dolore. Preghiera che in ogni caso
dimenticai dopo la mia prima ed unica confessione.
Avrei potuto dire al prete
che di lì a poco avrei visto "caro padre, io non riconosco la sua autorità,
parlerò solo in presenza della Sibilla Cumana."
Non sapevo bene chi
cercare ma Pete era stato chiaro in proposito: "stai fermo al binario e
non fare niente, ha una tua foto, ti riconoscerà."
Questa storia della fotografia
poi, mi pareva una violazione della privacy. Che cazzo, non volevo la mia bella
faccia nel cesso di un prete intento a fare chissà che.
I media ci hanno
deviato, se pensi a prete, pensi a pedofilia, a perversione sessuale. Così per
non sentirmi troppo omologato schiacciai quel minuscolo pensiero e cercai di vedere
la cosa per come era, siamo tra spie, bisogna essere seri.
Perso nel pieno
della sopracitata no mans land tra Sigfrido e Maginot, in cui scimmie Homeriane
si lanciavano noccioline e cioccolata, sentii punzicchiarmi alla schiena.
Faye Goddard.
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