venerdì 13 aprile 2012

Faye Goddard è una mongolfiera immaginaria.

Tornò su una nave enorme
una vecchia ammiraglia dell'Achille Lauro
un bastimento in disuso da decenni riesumata e rimessa a galleggiare
da pirati somali pacifisti.
Un pezzo di ferro da svariate tonnellate arrugginite
stava a galla pericolosamente mentre
Faye Goddard si teneva alto il bavero
sul pontile mentre attraccava, o solo ci provava
che era come trovare posto a una balena in un acquario
la capitaneria di porto che intimava cose incomprensibili al megafono
l'equipaggio cantava una versione africana di all you need is love
Faye che sorrideva con gli occhi pieni di lacrime.
Ne parlarono i telegiornali
e fu una cosa che fece discutere per giorni
e i nostri telefoni cominciarono  a squillare per avvertirci.
Tornare in quel modo era proprio una di quelle cose
che tra noi si diceva fosse una cosa alla Faye Goddard
camminando sull'acqua
senza mai riuscire a passare inosservata
chi fosse finita col diventare Faye Goddard era difficile da capire
persino per noi che la conoscevamo da una vita
e forse una spia
o forse solo
l'elio che bruciato tiene in volo
una mongolfiera immaginaria.


Su Faye Goddard.


I luv the oh valley. Xiu Xiu.


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