Nella vita mi ritrovai spesso ad apprezzare la compagnia dei folli.
Non certo di quelli proprio pazzi da internare
ma penso a quelli che se da un lato conservarono quel minimo di lucidità
da essere considerati abili alla leva
dall'altro si rifiutarono con tutte le forze di farsi arruolare
in qualsiasi schiera o esercito o partito o movimento li si volesse accostare
mi sono sempre piaciuti i cani sciolti
i nottambuli, i compagnoni, quelli dell'ultima ora, gl'impuniti
gl'impenitenti, i reticenti, i renitenti, e tutti quelli che in qualche modo
trovarono sempre un modo per sfuggire all'ovvio
anche nelle pratiche quotidiane più stupide
quelli che le provarono tutte per non dover lavorare
e anche quando si rassegnarono a doverlo fare
lo fecero sempre col cuore da un altra parte, per poter progettare cose più importanti.
Non ho mai amato l'uomo attaccato ai soldi e nemmemo i malati d'avvenire
io mi sono tenuto alla larga da ogni forma di futuro per il solo gusto
di addormentarmi la sera e sentire il domani
scalciare nel ventre
e come una bestia sconosciuta sapere di doverla affronare
senza sapere bene cosa fare.
Faye Goddard.
Gli sbadigli di Fagotto. La pioggia che batte come una puttana.
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