La pioggia si affacciava comprandosi il mio aprile
come un dittatore stufo di tutto
come un bimbo viziato
per due ore avevo urlato ieri
e per una avrei dovuto urlare oggi
tenere ferma la chitarra troppo grande
che mi premeva il petto
per proteggermi da tutti gli sguardi
come una trincea
osservare la scaletta
i dodici pezzi come come i dodici passi
avere voglia che venga la sera
voglia di mangiare con voi e ridere
di quell'eccitazione che precede ogni esibizione
le cose sceme che vogliamo dire
le cose stupide che vogliamo fare
una volta saliti sul piccolo palco
e sentirsi pronti ma mai del tutto
e pensi alle cose che avresti potuto fare
che avresti potuto provare
ma ormai è tardi
devi salire
e sorridi affidandoti completamente
non sbaglieranno niente
io non sbaglierò
ricorderò le parole e tutti i passaggi
sarà come stare sott'acqua
per tutto il tempo che per te
saranno solo pochi minuti.
Faye Goddard.
La decisione. Tre alegri ragazzi morti.
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