sabato 4 febbraio 2012

Hans. Klaus. La dieta della Banana.


Hans e le dita sul pianoforte, le dita di sua sorella, lo smalto smangiucchiato, i suoi sedici anni. Due centimetri di Whisky nel bicchiere. Hans e le dita sul pianoforte. Blueberry entrava senza fare rumore già ai tempi del liceo, il suo modo di fare, le sue scarpe, le suole di velluto, come un ladro molto esperto. Il camino acceso e tutti intorno come gatti, le caldarroste. Delicatamente si nasconde l’imbarazzo di un complimento.
Sillabare l’Africa: salvare i pargoli, salvare gli anziani.
Albert in ritardo, Marta e l’orologio da polso, e poi Klaus, sempre Klaus, con distacco e ironia, con gelosia. Ovunque ci si incontra c’è sempre qualcuno che muore dalla voglia di parlare di Klaus.
Cloe è appena tornata dall’India, due volte l’anno ogni sei mesi per un mese.
Per rinnovare la fede, “come un lifting all’anima” dice, “un restyling, per riempire di botox spirituale le parti in cui il tempo l’ha afflosciata.”  
Connie non c’è, proprio stasera che volevo parlarle.
Quando sono arrivato molti non mi hanno riconosciuto. Un brusio di ma come, come se fossi diventato una donna, come se fossi venuto sporco di sangue.
Quando tra me e Connie è finita sono ingrassato di quasi trenta chili, ma adesso sto dimagrendo rapidamente per via del male, eppure tutti mi danno solo gran pacche sulle spalle.
Ciò che mi sta uccidendo non lascia segni e mi ritrovo alla fila per il bagno con Marta che cerca di estorcermi i segreti di una dieta miracolosa che non sto facendo. “Cos’è?” Dice “dieta del minestrone?”
Faccio di no con la testa, “io una volta ho provato quella della banana” ride di un doppio senso che inizialmente non avevo colto e adesso mi chiedo se davvero si riferisca alla frutta, “ma non ha funzionato, tutto  quel seme.”
C’è una ragazza sui sedici anni che mi sembra non sia amica di nessuno. Ha lunghi capelli rossi che le coprono le spalle nude, tutte le altre non l’avvicinano mentre resta in disparte a pensare che non sarebbe voluta venire. Non capisco chi dei presenti se la scopa, se ci fosse Klaus avrei detto Klaus.


Tratto da CARTOLINE DAL XXI SECOLO. Romanzo. Pier Angelo Consoli.

Nessun commento:

Posta un commento