martedì 28 febbraio 2012

Svegliarsi spesso. Mancarmi tanto.


 Per tutta la notte a tappe
mi svegliavo per vedere se ancora c'eri
nei giorni trascorsi mi pareva che il mio telefono
mi annunciasse i tuoi messaggi non con il consueto suono
ma con un sussurro
come se a sua volta gli mancass il fiato per l'emozione
così da costringermi a tenerlo acceso
e a guardare la sua faccia illuminata ogni trenta secondi.
Poi venne la domenica che io ero stanco quanto il naufrago
e mi assopii sognandoti una decina di volte.
La sera preparasti i peperoni
e quando andammo insieme a dormire
per tutta la notte a tappe
mi svegliai per vedere se ancora c'eri
se non fosse l'undicesima volta che ti sognai.
Non ancora mattina
già stanco dal lavoro
incontrai, mentre mi vestivo piano per non svegliarti
sbocciati sul mio cuscino
i tuoi occhi come primule
e per me è stato primavera.

Faye Goddard.

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