giovedì 16 febbraio 2012

Napoli.

Sono sempre stato convinto di avere un asso nella manica. E per questo motivo io sono sempre stato spreco, non sprecato, che il valore di una persona si saggia alla fine, ma spreco. Mi è sempre piaciuto pensare che ci fosse un pezzo ancora immaturo nella mia risacca, che avessi un colpo, un colpo solo stipato in tasca, che posso ma non voglio sparare.
In cosa consistesse questo asso proprio non saprei dirlo, ma in virtù di esso mi sono fatto dissipatore, non ho mai voluto conservare niente, soldi e lavoro, tempo, amore, cibo, oggetti, tutto ho regalato, regalando me stesso al primo venuto, rapportandomi alla fine come fanno i bambini, come una giostra immobile che genera sorrisi.
Non ho mai conosciuto il pentimento se non per pochi attimi che come petali sono caduti rivelando che non m'amava, e ho camminato senza meta, ho preso treni e navi, aerei, tutte le volte che la vita e le città nuove di zecca mi erano sembrate troppo opprimenti.
Napoli mi pareva una Parigi che potevo capire. Sotto la pioggia si faceva bulevard, nascondeva la Senna sotto l'acciottolato. La mattina alle sei mi appariva come m'era apparsa Praga spesso, isolante e leggera, metafisica e cattiva, stracciona, senza denaro in bocca, capace di tirare fuori sempre il peggio dalle persone eppure era la mia città e tanto ci eravamo cercati, evitati, per anni odiati, picchiati e derubati e poi eccoci ad amarci, città immensa, che non ho mai voluto scrivere per impotenza, città che mi saluta, di cui solo ora capisco l'idioma.

Faye Goddard.

Io Cerco te. Teatro degli Orrori.

1 commento:

  1. ti capisco benissimo, pensa che fino ai venticinque anni ho vissuto tra Avellino e Napoli ma non sono ancora oggi riuscito a scriverne una parola...poi dieci anni di Roma e ho scritto tutte quello che avevo da scrivere sulla capitale: poesie, racconti, addirittura un romanzo che spero di completare al più presto, tutto, amore, tutto, malattia, droga, cultura...tutto...tutto...ma Napoli, cazzo mi piacerebbe scrivere un giorno di questa città, così come della mia Avellino, un pò mi spaventa ma anche sento che sta per arrivare il momento: forse questo è il momento giusto e noi staremo li a scambiarci vita e emozioni...perchè certe volte mi domando: se non noi chi?

    RispondiElimina