lunedì 6 agosto 2012

Punti distanti. Sciupare la città. Guardare l'acqua.

Nel caldo dissanguante
la città si sciupava
e tutti correvano verso l'acqua
mentre io restavo ad osservarla
spegnendo sigarette sul davanzale
coltivando molte distanze
senza allungare le mani
e se vuoi qualcosa te lo devi prendere, dicevi
ma io non volevo niente
e non sapevo cosa prendere mentre ti guardavo
allontanarti come molte foglie
attaccate a rami in cui non credono
tutte le malinconie delle mie piccole poesie
che mi tenevo cucite agli occhi
come arabeschi violenti
e in tutto ciò che scrivo
(ho annotato nel pomeriggio su un libro polacco di poesie)
c'è sempre un io e un tu
e sono due punti
e sono sempre molto distanti
perché è in quella distanza che io vedo chiaramente
persino le costellazioni più lontane
e un amico balcano mi suggeriva di buttarmi di più
in quella che è la vita
ma io
non sono convinto
di sapermi
fino a quel punto
violentarmi
e non corro verso l'acqua
e resto a guardarla.


Faye Goddard.

il rumore del caldo che fa rumore credimi.

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