Eccomi
seduto
nel ventre oscuro
della Poesia
a dirmi che tutto
è intricato,
come un intestino
vomitato
sull’asfalto,
e mi scaglio
contro
sogni
irraggiungibili,
contro
amori
irripetibili,
contro
il sole
che ci cucina
alla brace,
la mia voce
è un lamento
( mordace )
sofferto,
e aspetto
qualcosa
che mi faccia
da guida,
una sponda,
una teoria sconosciuta,
un’esplosione di note
che m’indichi
la strada,
un balletto
di emozioni
anarchiche
che nel vuoto puerile
di queste ore silenti
possa spingermi
fuori.
ora.
d’aria.
pura.
risorgi.
ora.
dalla cenere.
Anarchia. Ritmo Tribale.
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