martedì 7 agosto 2012

Saluto ai supersonici.

Volevano coprire il pianeta di parole
di versi e di racconti
lasciarono imboccare di qualsiasi cosa i loro pensieri
e ascoltarono musica spesso
e si scambiarono titoli di film
come lettere d'amore tra adolescenti.
Dormirono a volte negli stessi letti
per difendersi dai fulmini
e accettarono la malinconia 
ovunque il loro sguardo si posasse.
Annegarono la noia delle piccole città
nelle bevute e nelle risate.
Si mantennero vicini anche nelle distanze siderali
e ingannarono la crisi poiché
non avendo mai avuto molto
togliergli qualcosa non fu più facile che togliere
il calore al sole
o la capacità alle nuvole di fare disegni.
Organizzarono viaggi ovunque ci fosse qualcuno disposto
ad ospitarli
e portarono la loro gentilezza in tutte le case
in cui gli fu permesso dormire.
Non cercarono mai di annegare
e di considerarsi parte di una generazione.
Sulle loro tombe da un foglietto, lessero:

1 Erano ragazzi

2 Erano solo dei ragazzi

3 Nessuno aveva tenuto conto che fossero solo dei ragazzi.


Faye Goddard.

Martellate da qualche parte come locomotive zoppe.



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