giovedì 16 agosto 2012

Trovare Alban. Provare a partire. Lucio Battisti.

Di nuovo in partenza con la valigia aperta, i biglietti da fare, l'albanese da trovare
che non risponde al telefono e forse è ubriaco, da qualche parte, forse nemmeno a casa sua.
La lavatrice lavorava in solitaria mentre ascoltavo vecchie canzoni di Lucio Battisti che non ascoltavo da un sacco di tempo, ma ieri mentre io e Sasic tornavamo dalla montagna l'autoradio me le ha rimesse nella testa e le avevo caricate su youtube appena ho acceso il computer, non so quale fosse di preciso quella che la radio aveva trasmesso ma per me si assomigliano un po' tutte, almeno quelle che scrisse con Mogol per cui non fa differenza, è un clima che cerco qui, un clima che mi è sempre congeniale prima d'ogni partenza, anche breve, anche non lontana. Una strana tristezza mista ad arrembaggio, una voglia di andare e di restare, non esistono vacanze, ma viaggi, spostamenti, lunghe o brevi convalescenze dai giorni consueti, alloggiamenti, abbordaggi, traversate e navigazioni per mare, per aria, su strada.
Avevo pensato di portare dei racconti di Scerbanenco ma nel treno venendo a Napoli li avevo letti tutti e così non mi restava che la lunga raccolta di poesie polacche di Wislawa Szymborska che non era proprio una lettura leggera e non so per quanto mi avrebbe tenuto compagnia nel bus fino a Crotone, ma mi restava comunque in testa quel verso su Ofelia che diceva "Morirò con le ali e vivrò con le umili unghie..." che mi pareva potesse sempre starci nella mia e nella vita di tutti, oggi, anche se non c'è più la guerra, come se vivere non fosse comunque un battaglia, non dico tutti i giorni, ma tre volte a settimana si.


Faye Goddard.

29 Settembre. Lucio Battisti..

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