giovedì 17 maggio 2012

Dal divano. I fari dell’auto. Il motore che si spegne.



Cosa ti direbbe Bill? Ora… che hai iniziato a scioglierti  con il tempo. Che la danza si è fatta una banda distante, troppo, da non arrivarti alle vene. Che hai perso il ritmo delle emozioni, le vere, quelle che ti ascoltavi nel petto. Quando sanguinavi. Quando lo cercavi Bill. Ora che un anno è solo spazio in meno sulla dannata  torta. Che ogni giorno sta tra le palpebre che si aprono e richiudono. Che tu sei solo quello che ricordi essere. Che hai perso anche lei, uccisi entrambi, da sguardi distratti, carezze annoiate, sorrisi educati. E’ lontana adesso, da te, quanto lo sono i profumi. I profumi…quelli non riesci proprio più a sentirli, ne ricordarli. E come potresti? Ora che ti fanno paura i vicoli dove imparasti quello della vita, di profumo. Ed era forte, questo si lo ricordi, da infrangere le finestre ed invadere la stanza, tra lenzuola violate e le sue gambe. Cosa ti direbbe Bill, ora che a farti paura non è più la morte ma la vita. Ora che hai le mani piccole e le dita stupide.  Dove sei stato. Ti chiederebbe.  E poi ti offrirebbe da bere mentre ricalcandoti le rughe ti avrebbe raccontato di quella volta che era morto.
-oh ciao tesoro.
-i bambini?
-dormono. Ha chiamato tua madre.  

Tanerc


Julio Numhauser - Mercedes Sosa, Todo Cambia. 





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