Era quel modo di aggiustarsi i capelli. Li
avevi fatti crescere perché volevi sapere se erano lisci o ricci. Ti arrivavano
alle spalle coprendo il collo, certe volte li tenevi davanti agli occhi come
per proteggerti da un agguato, ma poi li scostavi e li passavi dietro le
orecchie, questo quando eri davvero nervoso. Li avevi fatti crescere per
capire, ma non avevi capito. Nella vasca, come nella culla, cercavi la luce
giusta, immagini tutte le volte come sarebbe stato passare davanti a una
vetrina e osservare la tua faccia stampata su un libro e non riconoscersi.
Guardavi molti film e la tua immaginazione lo subiva. Ti osservavi da fuori, ma
non riuscivi a mettere a fuoco. Il gatto scattava sempre all’improvviso e
osservava il nulla, certe volte miagolando. Pensavi che fosse capace di vedere
la gente morta. È una cosa riscontrabile in molte culture. Allontanavi questi
brutti pensieri, ti spaventavano a morte. Ci sarà sempre tempo, e ci credevi.
Faye Goddard.
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