martedì 1 maggio 2012

Henry Miller.

Ogni passo in avanti, diceva Henry,
anche il più piccolo
è l'ultimo
e con esso un mondo muore.
Io non avevo passati da volermi tenere molto stretto
e futuri che avrei voluto raggiungere al più presto
così mi limitavo a considerare tutti i motivi che mi riusciva di fischiare
nella mia vita di adesso
in quello che c'era da fare e anche da non fare
restare fermo a considerare le possibilità della mia strada
ma lui mi strattonava i pensieri quando diceva
fino a quando nasceremo con mani e piedi
ci sciacqueremo la coscienza
e non avremo mai troppa paura
ma questo è un errore.
Aveva la fissa per i sermoni Henry, voleva insegnare
e per un periodo lo aveva anche fatto
prima che lo cacciassero via perché scoprirono che scriveva roba indecente.
Alcune persone nascono proprio così, sono fatti in questo modo
e non ci si può fare niente.
Non era male per il resto
e scriveva anche molto bene
aveva il suo mondo di miseria che odiava
ma che non riusciva mai ad abbandonare sul serio
anche dopo quando in un modo o in un altro gli riuscì di fare i soldi
per certi versi rimase sempre l'accattone di un tempo.
Henry era una di quelle brutte piante che si fanno strada nel cemento
che crepano la strada
e non c'è verso di estirparle.
In sostanza mi piaceva e facevamo lunghe passeggiate
mi parlava della Francia
solo questa cosa del voler svelare gli altari
questa sua prosopopea
beh questa non gliela si poteva proprio perdonare.


Faye Goddard.


Fiery Crash. Andrew Bird.

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