lunedì 28 maggio 2012

Seminare vento. Raccogliere tempeste.

Nelle ultime settimane avevo seminato un po' di vento
scoprendo di non avere una direzione.
Eppure mi pareva di poter dire
che seppure non fosse super avventurosa
io potessi affermare con certezza di avere una vita
e so che non tutte le persone possono dire lo stesso.
La testa un po' indietro
il corpo di nessuno
lo sguardo perso a sognare ancora
io ero felice
e la mia povertà e tutti i guai mi facevano sentire
vicino a me
vicino a come volevo essere.
Il mio amico Fagotto mi ripeteva spesso
che la vita è un morso
e io immaginavo di essere riuscito
ad assaporare quel morso
e a non lasciarmi sfuggire mai l'occasione
di prenderne ancora un piccolo pezzo
una briciola
e se questo significava seminare un po' di vento ancora
allora sarei stato contento di offrire il fianco ad un'altra tempesta.
Non fui sempre fiero di quello che ero
ma sempre io sono stato istintivo e mai
mi si potrà rimproverare di essere stato obliquo, affettato.
Non dico di essere sempre stato genuino come una carota
ma non è vero che al posto del cuore
ho un cetriolo
come qualcuno ha affermato di recente.
Così aprite le finestre e scardinate le porte, rispolverate i cappotti
e alzate i baveri
poiché ieri mi sono frugato in tasca
trovando una moneta, una sigaretta e ancora vento
domani è prevista pioggia.

Faye Goddard.

La stanchezza.


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