martedì 31 gennaio 2012

Napoli. Barcellona. Faye Goddard.

Quelli della Merla sarebbero stati i giorni più duri da sopportare
tu che prendevi freddo voltandoti per tutto il tempo
come se volessi o solo ti aspettassi d’essere sorpresa alle spalle
tutto il male già dato
tutto il male avuto
tutto quello da fare 
la pace che cerchi per essere redenta
chiarirsi come se ci fosse ancora qualcosa da dire
le cose che non vuoi
tu che non sai mai cosa vuoi
e io che solo fingevo di saperlo bene
ti mancheranno persino le nuvole e le strade di questa città
che c’ingabbia col sole forte a gennaio
provare odio che non purifica
che non libera
che vincola
io e te era come dire
non mi senti e io non parlo
non eri libera e non ti volevi liberare
stesa per la paura e io che t’invitavo solo a riflettere sul Recovery.
Stavolta sarebbe stata Barcellona
l'ultima volta era stato ad Aprile e molti anni fa'
i documenti perduti
le corse al comune come a volersi sposare
e adesso riparto
non subito ma presto
presto come vivo adesso che non lo so se avrò tutto il tempo
a me che piaceva pensare il contrario
ma a quanto pare la gioventù si misura senza parsimonia
come una clessidra tarata male
come la sabbia asciutta tra le mani
che non si riesce a trattenere
mai.

Per Faye Goddard.

Vivere e Morire a Treviso. Teatro degli Orrori.

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